ETICHETTE

Le etichette, dalla più semplice alla più complessa (dal Valpolicella al Recioto) si snodano come in un racconto d’immagini lungo un filo conduttore: collage di foto che rappresentano le vigne, la vecchia casa rurale ancora da ristrutturare, i proprietari che hanno fortemente voluto creare l’azienda vinicola Montecariano, nel cuore della Valpolicella.

Qui la terra ha un solco antico. Reca le tracce di un tempo scandito da sempre dal lento, puntuale miracolo del vino che prende vita. Pittori come Semeghini, Pigato e Zoppi hanno tratto ispirazione dal paesaggio, rubando alla Valpolicella le sfumature tenui della stagione autunnale.

In questa valle ha preso corpo la leggenda dell’Amarone, un grande vino da meditazione che si fa di fuoco, ma non brucia mai. Così è per l’etichetta Amarone Montecariano dai colori “anticati”, come fossero vecchie foto sbiadite tenute insieme da stickers, perché i ricordi hanno un colore e un calore speciali.

L’etichetta è la fotografia della collina vitata, parte della propaggine meridionale delle colline che separano la valle di Fumane da quella di Marano. Il vento largo gira tutto attorno alle vigne, accarezza i tralci e le foglie e sfiora leggero i grappoli dell’uva.

In mezzo ai vigneti si riconoscono le figure di tre viticoltori, consapevoli che a decidere le uve dell’Amarone è soprattutto la Natura e che, con mani esperte, selezionano i grappoli che andranno ad appassire nel fruttaio. In evidenza l’immagine della vecchia casa rurale.